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Amministratore di sostegno - aiuto per i familiari

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Amministratore di sostegno - aiuto per i familiari

Andreas Leiter

L'anziano padre improvvisamente inizia a prelevare grandi somme di denaro dal conto e, presumibilmente, a regalarle, oppure si dimentica la spesa appena fatta in negozio. Quando eventi come questi improvvisamente si accumulano, i parenti spesso cercano aiuto: l’amministrazione di sostegno. Di cosa si tratta?

Avv. Andreas Leiter: L’amministrazione di sostegno assiste una persona che non è più in grado di compiere gli affari quotidiani e di tutelare in maniera adeguata i propri interessi. Per esempio, se la persona interessata non è più in grado di compiere le proprie transazioni finanziarie con la cura necessaria. La limitazione della capacità di agire può derivare da una limitazione fisica o mentale o semplicemente essere causata dalla vecchiaia. Di norma, si tratta di limitazioni permanenti senza prospettive di miglioramento, come nel caso di demenza senile. Ma l’amministrazione di sostegno può intervenire anche quando il bisogno è temporaneo, come nel caso di alcolismo, tossicodipendenza o di malattie mentali acute.

Il compito principale dell’amministratore di sostegno è quello di sostenere la persona interessata. La sua capacità di agire può essere limitata solo nella misura strettamente necessaria alla protezione dei suoi interessi. Pertanto. sarà il giudice tutelare a fissare le linee guida su come questi interessi dovranno essere salvaguardati.

Questa è la differenza essenziale con l’interdizione legale, dove i diritti personali della persona interessata subiscono limitazioni molto più profonde e permanenti.

L’amministratore di sostegno è nominato da un giudice tutelare per decreto. Di regola, questo accade su richiesta di una persona vicina all'interessato. Il decreto del giudice determina le azioni e le attività in cui l’amministratore di sostegno assiste il beneficiario.

Amministratore di sostegno può essere un membro della famiglia o anche una persona esterna.

Spesso i parenti si accordano preventivamente su chi tra di loro assumerà tale ruolo. La proposta dei parenti sarà quindi esaminata dal giudice tutelare, fermo restando che l'interesse del beneficiario è l'unico criterio di scelta. Se il beneficiario non ha parenti, se questi non dispongono dei requisiti necessari o se ci sono conflitti all'interno della famiglia, il giudice tutelare può nominare una persona esterna ad amministratore di sostegno. Di norma, si tratta di soggetti parte di un apposito ente o di un avvocato. Quest’ultimo è spesso nominato quando devono essere risolte questioni legali più complesse, quando già pendono procedimenti giudiziari, o quando è necessario valutare se a tutela degli interessi del beneficiario un procedimento dovrà essere avviato.

In genere si consiglia informarsi il prima possibile se e quando in famiglia si devono affrontare sfide di questo tipo.