Incontro dei periti in materia di sci alpiniscmo e snowboard
Andreas Leiter
Tra poche settimane i comprensori sciistici alpini inaugurano la nuova stagione sciistica. Per gli addetti ai lavori si tratta pertanto del momento ideale per aggiornarsi in ordine alle principali novità e le evoluzioni normative del settore. A Bad Hofgastein si sono così riuniti giudici, avvocati, periti, maestri di sci, guide alpine e produttori per l’ottavo incontro dei periti in materia di sci alpinismo e snowboard. Il convegno è stato organizzato dal Dott. Peter Eichelter, presidente del senato della Corte d’Appello di Graz, e dagli avv.ti Dott. Herbert e Dott. Marwin Gschöpf.
Tra i referenti figurava anche il Dott. Andreas Leiter, avvocato in Brunico, Alto Adige, la cui relazione aveva ad oggetto la normativa di settore, così come vigente in Italia in generale e nello specifico in Alto Adige, nonché sle concrete ripercussioni della normativa di settore sulla pratica di tutti i giorni.
La cd. legge sulla pratica dello sci è unica nel panorama europeo. In tutti gli altri paesi alpini in caso di incidente sulle piste da sci trovano applicazione in prima linea le regole internazionali FIS. In Italia dal 2003 è invece in vigore un’apposita legge, la quale detta espressi criteri in tema di attribuzione della responsabilità in caso di incidenti sciistici. La disamina di Andreas Leiter era quindi in prima linea incentrata sulla concreta applicazione da parte dei Tribunali italiani di tale normativa e sulle relative divergenze dalle vigenti regole FIS.
Preliminarmente Leiter passava in rassegna la normativa a tale proposito vigente in Italia. Da un lato la legge nazionale n. 363/2003, alla quale in Alto Adige si aggiunge la legge provinciale n. 14/2010. Quest’ultima definisce meglio la responsabilità dei gestori delle piste da sci, i quali sono chiamati a garantire la sicurezza sulle piste ed anche sui bordi delle stesse. Sui gestori incombe così un specifico obbligo normativamente ancorato di avvertire l’utenza circa l’eventuale esistenza di ostacoli su e/o presso i bordi della pista, di segnalare la presenza di situazioni di pericoli attraverso l’impiego di adeguata segnaletica e di installare dispositivi di sicurezza. Deve inoltre essere garantita un’adeguata manutenzione delle piste e devono essere adeguatamente segnalate e delimitate anche fonti di pericolo solo temporanee, pena la responsabilità del gestore per eventuali incidenti dello sciatore. In tal senso agli sci-escursionisti non è di norma consentito l’utilizzo delle piste da sci, e ciò neppure nelle ore di non apertura al pubblico, ossia di notte.
In caso di incrocio la sopracitata legge sulla pratica dello sci del 2003 prevede espressamente il diritto di precedenza dello sciatore proveniente da destra (con una regolamentazione simile a quella adottata nel campo della circolazione stradale), in ciò discostandosi dalle regole FIS. Inoltre, in caso di scontro tra sciatori vige una presunzione di pari responsabilità dei soggetti coinvolti. Le suddette due regole contrastano apertamente con le regole FIS, così come applicate in tutto il mondo.
Dopo la fine della relazione sul tema si sviluppava un’accesa discussione tra i partecipanti. La maggioranza degli stessi non vedeva di buon occhio il superamento da parte di un singolo Stato dalla normativa FIS, atteso che in tutti gli altri paesi, nei quali si pratica lo scialpinismo, proprio la stessa funge da standard internazionale per questioni attinenti la responsabilità in caso di incidente. Una valutazione positiva veniva invece data alla regolamentazione dettagliata dei doveri dei gestori di piste da sci come adesso legislativamente prevista in Italia.
Oltre alle particolarità della normativa italiana in materia di scialpinismo, nel corso del convegno venivano trattate anche molteplici altre materie: Il Dott. Veit Senner, Professore alla TU Monaco, si occupava delle possibilità di ricostruzione delle dinamiche d’incidente. Il Dott. Thomas Christian Gasser, Professore alla KTH Stoccolma, riferiva sull’importanza di caschi e protezioni ed in generale sulle ripercussioni biomeccaniche in caso di urto e caduta, sottolineando come ogni tipo di protettore sia concepito per un fine specifico, dovendo quindi, per non ottenere risultati opposti a quelli desiderati, essere adattato su misura. Il perito per attrezzatura da sport invernali, Dott. Egon Zveglic, si soffermava invece in prima linea sulla produzione di sci e le diverse loro caratteristiche, prospettando le possibili evoluzioni tecnologiche di sci, attacchi e scarponi.
Sulla foto da sinsitra a destra: Herbert Gschöpf, Thomas Christian Gasser, Andreas Leiter, Egon Zveglic, Marwin Gschöpf, Veit Senner.
Protocollo: dott.ssa Verena Duregger